Ciò che affascina dei territori di confine è la sensazione di trovarsi sul filo sottile tra l’infinito e il soprasensibile, tra il grandioso e il terrificante: è il sentimento del sublime, secondo i filosofi romantici dell’Ottocento.
Anche noi, di fronte ad un paesaggio mai incontrato prima e inaspettato nella sua perturbante bellezza, ci sentiamo un po’ come il Viandante sul mare di nebbia di Caspar David Friedrich.
È ciò che accade arrivando sulle isole Lofoten, quel lungo e stretto arcipelago a Nord della Norvegia, uno dei posti più belli e romantici (in senso filosofico) al mondo.
“Immagine per occhi divini – mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità”: questo per Alessandro Baricco è ciò che si prova di fronte al mare, di fronte ad un luogo così bello da rendere afone le parole. La componente di smarrimento svanirà – in primavera ed estate – nel corso della prima lunga giornata trascorsa sui fiordi, fino al sole di mezzanotte per cui non sarà necessario giungere fino a Capo Nord.
Basterà arrivare quasi al confine del mondo per trovarsi di fronte ad immagini cupe di notte (le cime aguzze delle montagne) e incantevoli di giorno (i colori dei boschi e delle case riflessi sul mare, a prova di pixel): siamo al confine tra realtà e fantasia.
Qualsiasi attività sportiva outdoor si voglia provare, alle Lofoten si può: pesca, kayak tra i fiordi, rafting, perfino surf – partendo da spiagge che fanno venire il dubbio di trovarsi qualche parallelo più a Sud. E poi birdwatching, sci, e naturalmente hiking e ciclismo.
Ma il consiglio è anche di rilassarsi, per riempire gli occhi (prima della memoria dello smartphone) di incredibile bellezza. Una mini crociera tra i fiordi o anche una semplice passeggiata ai piedi dei villaggi dei pescatori, con un caffè caldo tra le mani e una giacca a vento della nostra nuova collezione Autunno-Inverno indosso.