Dalla cima della collina di El Kolla la nostra città è dolce, silenziosa e profumata.
Dalla cima della collina io e te abbracciati, impariamo a conoscerci.
La nostra città, da quassù sprigiona magia e racconta storie di uomini che la vivono da sempre.
C’era una volta un bellissimo uomo di nome Youssuf che viveva rinchiuso tra gli stretti vicoli di Fes el Bali. Lo chiamavano il maestro.
Youssuf incideva poesie su lastre di marmo immacolate come le piume della cicogna.
Youssuf era così conosciuto nel quartiere che tutti sognavano di possedere una sua poesia.
Per ognuno ci sarebbero state parole diverse.
Si vociferava tra gli abitanti del quartiere che i versi del maestro avrebbero regalato la vita eterna.
La nostra città è così bella osservata dalla cima della collina.
La nostra città profuma di rose dalla cima della collina di El Kolla.
La fama di Youssuf aveva oltrepassato le alte mura della medina tanto che, giovani forestieri nel pieno vigore della vita, già ordinavano la loro poesia felice.
La nostra città è la più bella del mondo osservata dalla cima della collina.
La nostra città risplende di luci e colori dalla cima della collina di El Kolla.
Il tempo scorreva e Youssuf invecchiava, già si mormorava che il vecchio maestro presto avrebbe perso la memoria e assieme a lui sarebbero volate le sue poesie felici.
Quel giorno successe qualcosa di inspiegabile. I versi sulla lapide del vecchio Mahmoud erano già stati incisi tempo addietro.
Cosa fosse capitato è ancora oggi un mistero, certo è che in poco tempo Youssuf perse la sua fama, e presto fu dimenticato.
Il poeta di tutti morì solo e triste, senza una lapide di marmo bianco e nessuna poesia ad accompagnarlo.
Da quel giorno i vicoli di Fès el Bali persero il maestro e le sue poesie felici che migrarono per sempre come le cicogne sopra la collina.
Dalla cima della collina la nostra città è dolce e silenziosa.
Dalla collina di El Kolla io e te abbracciati osserviamo la vita.
E voliamo come le cicogne.
“La nostra città, osservata da quassù sprigiona magia e racconta storie di uomini che la vivono da sempre.”
Backstage
Questo racconto è nato osservando la città di Fès dalla cima della collina di El Kolla e davanti a me c’era una mamma che abbracciava il suo bimbo. Tutti e tre guardavamo verso lo stesso punto.
La medina di Fès è un mondo popolato da curiosi personaggi che sembrano lì da sempre. Camminando attraverso gli stretti vicoli del bazar ci si imbatte in arti e mestieri fin troppo originali come il venditore di carne di dromedario che fuori dal suo negozio espone la testa del povero animale che osserva fisso i passanti, oppure l’incisore di lastre mortuarie che presenta una selezione di lapidi su cui sono incise le sure del corano, per non parlare dei famosi tintori di pelle che si immergono in acque putride e velenose per colorare le pelli grezze. Sono proprio questi personaggi che stimolano la nostra fantasia e ci riportano ad una dimensione a noi lontana.
Massimo Bicciato, fotografo e viaggiatore