Testo e foto by The Pill Outdoor Journal
Quanto ti senti fortunato a vivere e lavorare in un mondo che ti appassiona?
Sicuramente mi sento molto fortunato! Riuscire a tramutare la mia passione in lavoro è un traguardo pazzesco e una sensazione stupenda: vado a lavorare sempre volentieri.
Sei appassionatissimo di moltissime attività outdoor, mountain bike, snowboard, hiking, ma anche fotografia in natura. Da dove nasce e come sono cresciute queste passioni?
Lo sport è sempre stato un fattore fondamentale per me, così come la maggior parte delle attività che svolgo all’aria aperta. Con il tempo, insieme allo snowboard, ho iniziato a coltivare altre passioni outdoor, come il fly fishing: una passione che ho maturato pescando al mare da piccolo con mio nonno e i miei genitori. Tra le altre attività all’aperto, mi piace praticare mountain bike a downhill; da sempre infatti sono appassionato di due ruote, che siano a pedali o a motore. Negli ultimi anni mi sono innamorato della fotografia, in particolar modo di quella naturalistica/wildlife. Questa passione mi ha portato a trascorrere le mie giornate in montagna e nei boschi a cercare animali da fotografare, talvolta anche diverse ore di appostamenti senza alcun risultato. Nonostante non mi abbia mai interessato cercare lavoro come fotografo, ho comunque avuto qualche richiesta di stampe dei miei scatti e proposte di progetto. Uno dei lavori più grossi riguardava la campagna pubblicitaria di una linea di telefoni di ultima generazione: devo dire che è stata un esperienza super positiva! Inoltre ultimamente ho vinto anche un contest fotografico relativo allo snowboard, quindi mi sento molto soddisfatto.
Vivi a pieno la montagna, cosa fai nel tuo piccolo per combattere il climate change?
Rispetto molto gli animali e la natura, infatti uso la bici il più possibile, ma tutti, io per primo, dovremmo fare molto di più.
Sicuramente l’abbigliamento è fondamentale per vivere al meglio l’outdoor, che sia sulla neve o in bici. Anche per discipline come fly fishing, hiking e fotografia è obbligatorio avere un’attrezzatura adeguata, perché spesso ci sono ore di attesa e non sempre c’è un clima mite. Vestirsi a strati con materiali di qualità è utilissimo per godersi la giornata, ma anche per stare in sicurezza: il tempo può cambiare repentinamente in alta montagna e non essere preparati a livello di abbigliamento può risultare alquanto pericoloso.
La tua prossima meta?
Sono appena tornato da un mese di allenamenti a Saas Fee in Svizzera, per cui adesso vorrei passare del tempo con la mia famiglia. La mia prossima partenza sarà insieme alla nazionale e andremo a Stubai, in Austria, ci aspetta un grande freddo, ma anche delle bellissime montagne.
Un’ultima curiosità: perché ti chiamavano Aie The Tiger?
Il nickname persiste da oltre 20 anni e presumo sia per la qualità che avevo sullo snowboard… ma anche per il mio carattere!