Tra le caratteristiche distintive di Rewoolution vi è l’impiego di una materia prima pregiata e sostenibile come la lana Merino all’abbigliamento sportivo, grazie all’applicazione della tecnologia all’avanguardia su cui si basano i tessuti Reda Active. Proprio per questo motivo, in occasione del secondo appuntamento della rubrica “All about sustainable wool”, abbiamo deciso di proseguire il meraviglioso viaggio della lana passando alla fase di tosa e vendita della pregiata materia prima coinvolta nella produzione.
Scoprite tutti i segreti della selezione e delle aste della lana con Fabrizio Botto Poala, Sourcing Manager di Successori Reda, esperto di materia prima e di lane pregiate, nonché responsabile delle fattorie di Reda in Nuova Zelanda.
Perché Reda ha deciso di investire in delle fattorie in Nuova Zelanda?
“Perché nel 1993 un appartamento a Tokio in Giappone costava quanto 10.000 ettari in Nuova Zelanda, a quel tempo ci sembrava un bel modo per diversificare il business. Il vero motivo per cui Reda ha investito in Nuova Zelanda è per poter apprendere appieno la conoscenza della materia prima, la lana, per fare ciò dovevamo “sporcarci le mani”, dovevamo vivere a fianco degli allevatori, comprendere il loro linguaggio e affrontare le stesse sfide. Gli allevatori sono partners strategici per Reda e aver avuto l’opportunità di entrare e comprendere in parte il loro mondo è stato un onore.”
Quindi da quanto tempo siete attivi in Nuova Zelanda? “Il prossimo anno festeggeremo il 30° anniversario, un bel traguardo raggiunto per Reda.”
Come funziona il sistema delle fattorie di Reda in Nuova Zelanda e quanto è legato alla fornitura diretta di materia prima?
“Come tutte le divisioni di Reda anche le fattorie sono indipendenti, nel senso che devono essere economicamente sostenibili. In ognuna di esse c’è un manager dedicato e che lavora con passione, e supportato dal gruppo. Le fattorie Reda possono produrre 600 balle di lana, che se acquistate per intero equivale ad una settimana di produzione in Reda. Non sono strategiche per la fornitura di lana ma per il know-how che ci permettono di acquisire. L’obiettivo per le fattorie è produrre un prodotto per il mercato, al miglior prezzo di vendita possibile. Se la lana prodotta è suitable per Reda offriremo anche noi il nostro prezzo, ma se c’è un altro cliente pronto a pagare di più, ben venga.”
Quali sono le sfide che affrontano gli allevatori di pecore di Lana Merino?
“La sfida più difficile che qualunque allevatore di pecore merinos affronta è quella relativa al clima. Gli eventi climatici, siccità, piogge, venti, sono le uniche cose difficilmente prevedibili, ed ognuna di esse può influenzare in modo importante la qualità del prodotto, la lana. Un bravo manager sa come reagire a questi eventi e a mitigare il più possibile queste variazioni.”
Cosa rende uniche le lane impiegate da Reda per la produzione dei propri tessuti?
“La maniacale costante ricerca della qualità. Se partiamo da una materia prima ottima saremo in grado di essere più efficienti durante tutte le fasi di trasformazione, e ridurre i costi per la non-qualità. Essere più veloci a produrre un filo o un tessuto e nello stesso tempo ridurre le difettosità ci rendono un’azienda di qualità. Come disse un grande scrittore americano “Il miglioramento della qualità è la principale fonte di riduzione dei costi”.
Quando avviene la tosa delle lane e cosa comporta?
“L’attività di tosatura avviene verso fine inverno/inizio primavera (settembre/ottobre), è il momento dove il vello viene tolto dalla pecora. La tosatura, come la vendemmia, è il momento più delicato nella fattoria. È il momento dove si raccolgono i frutti del lavoro degli ultimi 12 mesi, e ci si rende conto se il prodotto, la lana, è di qualità o ha subito delle variazioni che possono in qualche modo variare la qualità del prodotto. Un prodotto di qualità troverà sempre di clienti pronti ad acquistarlo, un prodotto con difetti subirà degli sconti dal mercato. Sono settimane frenetiche, dove si inizia a lavorare alle 7 del mattino e dove la musica è sempre ad alto volume, questo aiuta il team di tosatori e scartatori a tenere ritmi elevati. È sicuramente un’esperienza da includere nella lista di cose da vedere.”
Come funziona la selezione della materia prima?
Una volta ottenuto il vello a seguito della tosa, la fibra viene distesa su un tavolo e gli scartatori si occupano di selezionare e suddividere il vello a seconda di determinate caratteristiche in modo rapido e meticoloso. La lana prelevata dal dorso ad esempio sarà separata da quella delle zampe e del ventre che sono considerate meno pregiate per via delle impurità naturalmente presenti che si riflettono sulla qualità della fibra. Per questo motivo la prima fase di selezione è particolarmente importante.
In seguito le lane così selezionate vengono inviate ai luoghi in cui si svolgono le aste.
“I lotti di materia prima vengono messi a disposizione dei compratori per l’ispezione visiva. Inoltre, vengono forniti tutta una serie di dati fisici riguardanti il lotto, ad esempio la finezza, la lunghezza, la resa, la percentuale di vegetale e la resistenza. Per Reda l’ispezione visiva, la possibilità di toccare, testare il lotto è un requisito fondamentale. Solo dopo l’ispezione possiamo dare la nostra valutazione qualitativa. Se la valutazione soggettiva coincide con i numeri forniti dalle analisi, possiamo inserire la tipologia, se qualcosa non quadra ricontrolliamo e ritestiamo il lotto, fino a quando eliminano ogni dubbio.”
Ci racconta il mondo delle aste?
“Le aste rappresentano il sistema di vendere la lana nel modo più trasparente possibile, dove i prezzi vengono decisi in funzione dell’offerta e della domanda, e noi le abbiamo sempre supportate. È il momento in cui l’allevatore incontra “virtualmente” il compratore. Ogni lotto di lana viene battuto in asta e ogni compratore se interessato può fare la sua offerta. I ritmi sono molto veloci, i lotti da passare sono tanti e il tempo è poco. Ci sono una decina di compratori che comprano lana per tutto il modo, principalmente per l’Europa, Cina e India. I buyers si conoscono tutti da tanti anni, sono persone che a fine serata possono trovarsi al pub per una birra, ma durante l’asta si danno battaglia su ogni singolo lotto.”
Quale pensa sarà il futuro della lana e le possibili innovazioni che coinvolgeranno il mondo della lana?
“Abbiamo visto in molti settori cambiamenti disruptive, ad esempio per l’auto l’arrivo di Uber o per l’hopsitality l’arrivo di Airbnb. Anche sul mondo della lana penso che arriveranno presto innovazioni importanti. La digital innovation è una di queste che coinvolgerà tutta la filiera, dall’allevatore nella gestione della fattoria, ai brokers, ai buyers per quanto concerne il trade della lana. I cambiamenti non sono mai semplici da accettare ma sono di stimolo al miglioramento e chi si adatterà più velocemente trarrà sicuramente vantaggi.”
Come cambierà, se cambierà, l’approccio del consumatore nel corso degli anni?
“È una certezza che l’approccio del consumatore cambierà, ed oggi stiamo pensando a come il consumatore di domani, cioè i nostri figli – quella che chiamiamo generazione Z – approccerà l’acquisto di prodotti. Abbiamo scommesso che la sostenibilità sarà la chiave di volta nelle decisioni future di tutti i consumatori, a prescindere del tipo di prodotto che acquisteranno. C’è sempre più attenzione a livello di impatto ambientale, e chi domani proverà con certezza che il suo prodotto ha un impatto inferiore rispetto ad altri avrà maggior successo. Questa è stata la nostra scommessa fatta nel lontano 2000. Un’azienda sostenibile non nasce dall’oggi al domani ma lo diventa dopo tanti anni di lavoro in tale ambito da parte di tutti, dal CEO all’operario che lavora sul telaio.”
Cosa rende Rewoolution un unicum nell’ambito dell’abbigliamento sportivo? Quale capo preferisce tra quelli di Rewoolution?
“Difficile scegliere, è come chiedere all’oste se il vino che produce è buono… Sicuramente Rewoolution crea un prodotto che definirei cool, utilizza lana fine 17.5 micron, è versatile, può essere utilizzato sia da chi pratica sport o per vivere all’aria aperta e si indossa bene sia d’inverno che d’estate insomma è qualcosa di molto interessante. Personalmente il prodotto che preferisco è la polo, semplice ma allo stesso tempo elegante.”