Un atollo corallino posto sull’estremità di un cratere; nel mezzo una minuscola isola di fine sabbia. I pescatori lo chiamano da sempre Abu Kizan.
Con l’intensificarsi dei traffici marittimi alla fine dell’800 l’ammiragliato decise di agevolare la navigazione
costruendo una serie di fari lungo il tragitto percorso dalle proprie navi, garantendo una rotta sicura anche di notte.
Quel giorno sull’atollo di Abu Kizan nacque il faro di Daedalus.
Nel 1993 vennero realizzate grandi opere di restauro tra le quali il meccanismo sul quale ruotava l’affascinante lampada di Fresnel.
Il meccanismo passò da meccanico ad automatico perdendo il fascino antico ma garantendo ulteriore sicurezza alle navi di passaggio.
Dall’alto del faro lo scenario è mozzafiato, i due pontili che si protendono verso il mare aperto, adagiati sulla macchia di sabbia chiara, rendono questo luogo unico al mondo.
Il mare che lo circonda è un tripudio di corallo, colori e pesci.
La magia di Daedalus fuori e sott’acqua vive ancora oggi come ieri.
In the middle of coral atoll, at the end of a crater, stands a tiny island of fine sand. The fishermen have always called it Abu Kizan.
With the intensification of maritime traffic at the end of the 1800s, the admiralty decided to facilitate navigation
by building a series of lighthouses along the route taken by their ships, guaranteeing a safe passage, even at night.
“Sull’atollo corallino di Abu Kizan sorge il faro Daedalus.
Il mare che lo circonda è un tripudio di pesci e colori.”
Backstage
Ho conosciuto il faro di Daedalus nei primi anni ’90 quando a bordo di piccole imbarcazioni navigavamo per scoprire i segreti del Mar Rosso egiziano. Erano anni di esplorazioni e navigazioni avventurose, galleggiavamo su un libro aperto ancora tutto da leggere. Esperienze che mi hanno insegnato a navigare sempre seguendo un sogno.
Massimo Bicciato, fotografo e viaggiatore.