Sospesi in cielo come farfalle danno lustro alle mastodontiche prue consumate da miglia navigate.
Prodighi nel curare le ferite del guscio di legno che mostra i segni delle sue sofferenze.
I loro grandi occhi osservano con il rispetto e la devozione di chi sogna un giorno di sentire scivolare tra le sue mani la grande ruota.
Volteggiano da una fiancata all’altra, salgono così in alto da scomparire nel blu.
Le loro ombre si riflettono sulle fiancate proiettando figure immaginarie di capitani d’alto mare.
Il giovane Said pennella linee di colore seguendo le forme ondulate della chiglia.
Onde.
La mano muove il pennello ma la mente è sempre in mezzo al mare.
Naviga.
I suoi occhi sono quelli di un sognatore di navi.
Sogna capitano sogna.
“Le ombre si riflettono sulle fiancate proiettando figure immaginarie di capitani d’alto mare.”
Backstage
Quello di Safaga è uno degli ultimi cantieri navali presenti lungo le coste del Mar Rosso. Nelle fredde e luminose giornate d’inverno pullula di gusci sventrati che hanno navigato senza sosta per troppo tempo. Ogni imbarcazione ha solcato il mare per infinite miglia e oggi può finalmente riposare e rifarsi il trucco. Vedendole in questa condizione è difficile immaginare che dopo qualche giorno riprenderanno il mare. Squadre di ragazzi sospesi in aria volteggiano intorno allo scheletro della barca per ridarle il lustro che merita. Il sogno di questi giovani è quello di diventare, un giorno, capitani di uno di questi vascelli.
Massimo Bicciato, fotografo e viaggiatore.