Testo e foto by The Pill Outdoor Journal
Nel cuore della provincia di Cuneo c’è spazio per tutti gli amanti dello skialp, soprattutto per quelli che cercano panorami indimenticabili.
Le giornate di scialpinismo sono senza dubbio ricche di viste mozzafiato, ma quando la giornata inizia all’alba sorseggiando caffè davanti ad una delle montagne più suggestive delle Alpi, l’itinerario si preannuncia decisamente invitante. A due passi da Cuneo e dalle Langhe, nel vero cuore della valle in cui nasce il fiume Po, il Monviso offre ogni anno percorsi di scialpinismo in grado di accontentare tutti, dai più esperti ai nuovi iniziati.
Uno dei punti più frequentati da tutti gli amanti di skialp è sicuramente Pian della Regina (1714 m), pochi chilometri sopra Crissolo. Da questo punto di raccolta innevato parte la nostra via: dopo aver trascorso la notta in furgone, sorvegliati dalla cima del Monviso e abbracciati dal resto della catena montuosa, ci risvegliamo alle prime luci dell’alba per gustarci un buon caffè assieme ai compagni di sciata. Le luci arancioni illuminalo la valle e ci regalano una delle moltissime viste mozzafiato della giornata.
Dopo aver controllato gli equipaggiamenti e tutta la strumentazione necessaria per l’escursione, ha inizio la salita. La meta: Viso Mozzo (3019 m). L’itinerario pensato per gli sciatori di livello intermedio, e percorre in poco meno di quattro ore circa 1300 metri di dislivello, lungo un tragitto fatto di conche, piccoli avvallamenti, laghetti e pendii.
La Partenza
Lasciato il furgone alle spalle, si scende lungo una stradina di servizio fino ad un piccolo ponticello. Di qui, si segue per un tratto l’ormai dismessa pista da sci, per poi iniziare a risalire un breve canalone: ad accompagnarci il suono del torrente che emerge dalla distesa di neve e che ci aiuta a identificare il profilo roccioso della montagna. Giusto il tempo di guardarsi attorno e poi si continua a salire, con la mole del Monviso sempre davanti a fare da guida.
Prima tappa: il Po
Tra dolci pendii e avvallamenti, in un paesaggio che sale e scende tra piccole vette, ci lasciamo alle spalle la vista della valle, raggiungendo Pian de Re, il pianoro in cui si trova la sorgente del fiume Po e che durante la stagione invernale è raggiungibile solo a piedi, con sci o ciaspole. Impossibile non fermarsi a fotografare la pietra che porta la scritta “Qui nasce il Po”. Dopo una breve pausa si riparte verso il sentiero che conduce al Rifugio Quintino Sella. Seguendo le serpentine raggiungiamo il primo di una serie di laghi che ci condurranno alla meta, il Lago Fiorenza (2113 m) nel quale si specchia la parete nord del Monviso.
Una perla tra le montagne
Una volta ripartiti dal Lago Fiorenza si attraversa il Vallone dei Quarti fino a raggiungere il Lago Chiaretto: immersi in una conca ricoperta di neve, ci troviamo davanti ad una perla d’acqua color turchese incastrata ai piedi della montagna. Ci fermiamo per ripercorrere con la vista il profilo della montagna: sopra di noi, onnipresente, la cima del Monviso che lentamente inizia ad avvicinarsi, preannunciando che all’arrivo manca “poco”.
Le tre vie
Dal lago la vetta del Viso Mozzo è raggiungibile attraverso tre possibili percorsi.
Il primo è il più lungo, il maggiormente indicato in caso di pendio carico. Attraversando la conca, si arriva alla sponda nord del lago compiendo un percorso a semicerchio. Una volta aggirato il ripido costone sovrastante, si riprende la salita per raggiungere il dorso della montagna che passa sopra il lago.
Il secondo percorso, invece, è ideale per giornate in cui c’è neve sicura. Si ripercorre il pendio antistante al lago fino a quando la salita si addolcisce e si raggiunge ed attraversa un affioramento roccioso verso ovest, prima di aggirare la dorsale e trovare un terreno decisamente più agevole.
La terza via risale il pendio più dolce del lago, fino a raggiungere un piccolo avvallamento. Di qui riprenderà la salita, lungo un pendio costellato da grossi massi, fino a raggiungere una conca incastonata tra la Costa Piatta Gelata e la Rocca Truné. Un ultimo strappo ripido, e poi di nuovo su per una dolce salita a tratti quasi pianeggiante che porta a Colle del Viso.
L'arrivo e... la discesa
Giunti sul colle, attraversiamo i 300 metri di dislivello che ci separano dalla cresta sud. Di qui alla cima la strada è tutta dritta e culmina alla croce di cemento. Ecco il Viso Mozzo!
La visuale è incredibile: da questa terrazza panoramica naturale possiamo osservare il Monviso, tutta la Cresta Berhault, il Lago Grande di Viso ed il Quintino Sella e, con un po’ di fortuna, riuscirete a trovare il primo rifugio CAI aperto, l’Alpetto. Il tempo di rifocillarci e potrete riprendere la discesa lungo lo stesso percorso fatto all’andata, assaporando ancora di più il colpo d’occhio sulla valle man mano che vi avvicinerete all’arrivo.